A PROPOSITO DEL DECLASSAMENTO DELL'EMATOLOGIA DI VASTO


Ecco una rassegna stampa raccolta sul web:
Vasto: giù le mani dal reparto di ematologia e medicina trasfusionale
Rischio declassamento per il reparto del "San Pio da Pietrelcina", secondo centro di raccolta sangue in Abruzzo. Convocata d'urgenza una riunione con la Asl
di Redazione 19/10/2011
Tra i reparti a rischio dell'Ospedale "San Pio da Petrelcina" di Vasto, per effetto della riorganizzazione dei servizi sanitari, c'è quello di ematologia. Il suo centro trasfusionale è il secondo centro di raccolta sangue in Abruzzo dopo Pescara e primo regionale di raccolta di plasma destinato all'industria farmaceutica.
ll Comune di Vasto si sta muovendo per scongiurare l'ipotesi del declassamento del servizio di immunoematologia e medicina trasfusionale. Un incontro urgente con i vertici della Asl è fissato per martedì prossimo, 25 ottobre.
Il sindaco Luciano Lapenna, dopo una riunione in Municipio con il presidente del Consiglio Giuseppe Forte, il consigliere comunale Maria Amato e i rappresentanti dell'Avis provinciale e delle Avis comunali ha ribadito l'assoluta necessità di salvaguardare il servizi".
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"È chiaro - ha detto Lapenna - che percorreremo tutte le strade possibili per una soluzione positiva della vicenda, in considerazione del ruolo strategico che il servizio trasfusionale di Vasto riveste non solo per il nostro ospedale, ma anche per la rete ospedaliera di tutta la Provincia".

di Paola Calvano
VASTO. Al posto dei consiglieri comunali, i pazienti preoccupati. Sulle poltrone occupate dagli assessori, i responsabili dell'Avis. L'annunciato declassamento del servizio di immunoematologia e medicina trasfusionale dell'ospedale San Pio è stato ieri mattina al centro di un incontro convocato dal sindaco, Luciano Lapenna, e dal presidente del consiglio comunale, Giuseppe Forte. Il reparto rischia di essere svilito a emoteca. Lapenna davanti ai pazienti preoccupati ha chiamato al telefono il manager Asl Francesco Zavattaro riuscendo a strappargli la promessa di un incontro a Vasto il 25 ottobre. L'assoluta necessità di salvaguardare il servizio trasfusionale del San Pio è stata sottolineata, numeri alla mano, dal responsabile provinciale dell'Avis, Sergio Di Tizio, e dal referente locale, Filomena Anna Danenza. Sopprimere i dipartimenti di medicina trasfusionale e dimezzare le unità operative trasfusionali, obbligherà centinaia di pazienti a costose e dolorose trasferte. La rete trasfusionale locale corre il rischio di essere ridotta a unità di raccolta e servizi di emoteca. Una scelta che va in controtendenza con quanto avviene in molte altre regioni d'Italia. L'Avis ha lanciato un accorato Sos e il sindaco di Vasto lo ha raccolto. Insieme al presidente del consiglio comunale, Giuseppe Forte e al consigliere Maria Amato, Lapenna ieri mattina ha organizzato un primo incontro. Davanti all'utenza preoccupata ha chiamato al telefono il manager Zavattaro sollec
itando e ottenendo la promessa di un faccia a faccia. Il summit è stato programmato per il prossimo 25 ottobre. «E' chiaro che cercheremo di individuare e percorrere tutte le strade possibili per una soluzione positiva della vicenda in considerazione del ruolo strategico che riveste il servizio trasfusionale di Vasto non solo per l'ospedale San Pio ma per l'intera rete ospedaliera provinciale». Le rassicurazioni del sindaco non bastano per tranquillizzare l'utenza. Il malumore nei corridoi del San Pio è palpabile. «Per assurdo anziché potenziare i reparti che da anni dimostrano elevata qualità e capacità, li si mortifica», ha protestato un gruppo di pazienti pronto, se necessario, a salire sulle barricate. «La dottoressa Amato aveva paventato questa ipotesi già ad inizio anno stigmatizzando decisioni che avrebbero provocato forti disagi ai malati», ricorda il presidente Forte. «Sono ormai lontani i tempi in cui si programmava per Vasto un progetto di ospedale moderno, competitivo e attrattivo. I commissari si muovono su un'orografia territoriale che non conoscono e su destini di persone che non li riguardano. Poco importa se gli eccellenti risultati del reparto diretto da Pasquale Colamartino ha portato Vasto sulle prime pagine dei giornali nazionali», è il rammarico dell'esponente del Pd.

"Centro trasfusionale dell'ospedale, no alla chiusura"
VASTO - La sala emodinamica si farà, ha garantito il manager della Asl, Francesco Zavattaro, che al confronto con oltre 100 operatori sanitari di Vasto non ha partecipato. Nell'aula del Consiglio comunale si sono ritrovati medici, infermieri e politici per cercare di scongiurare il rischio più impellente nella raffica di tagli che sta per abbattersi ancora sull'ospedale San Pio da Pietrelcina: il centro trasfusionale, che conta 8mila 955 donatori nel 2010 e supererà quota 9mila 300 alla fine del 2011, è nel mirino del piano di riduzione dei servizi previsto dall'Atto sanitario aziendale della Asl provinciale. Bisogna risparmiare, ma lo si fa eliminando le cose utili. Stamani Zavattaro ha incontrato in municipio il sindaco di Vasto, Luciano Lapenna. "Ha fornito assicurazioni sulla realizzazione della sala emodinamica al San Pio. Ha avuto le sue ragioni per non essere qui oggi pomeriggio", dice il primo cittadino rispondendo indirettamente a Giuseppe Tagliente, consigliere regionale di centrodestra, che da un lato attacca il direttore generale dell'azienda sanitaria ("da parte sua è stato scorretto non partecipare") e dall'altro difende il governo regionale: "L’atto aziendale - afferma - era ben altra cosa rispetto a quello che circola attualmente, in cui ricompaiono 8 distretti sanitari di base e anche il centro trasfusionale di cui si prevedeva la soppressione. Vuol dire che "tra il primo e il secondo documento relativo ai tagli, "c’è stato un lavorio". "L’emodinamica si farà a Vasto e non a Lanciano. Credo che Zavattaro lo abbia chiarito", assicura Antonio Prospero, consigliere regionale del Pdl. Ma Pasquale Colamartino, primario del centro trasfusionale, rilancia l'allarme: "Mi auguro ci sia la possibilità di sentire le voci dei pazienti di questa che è una struttura portante per l’intera Asl. Se fossero applicati i tagli, per due anni si riuscirebbero a mantenere i livelli attuali, poi ci sarebbe il ridimensionamento".
Critico Mario Della Porta, consigliere comunale di Vasto giovani: "Al cospetto di questi dati, mi sembra una decisione assurda. I capoluoghi di Chieti e Pescara, distanti 8 chilometri, assorbono tutte le risorse e nelle altre città vengono chiusi i reparti".
"Dobbiamo giocare in difesa e farlo in maniera corale", dice Camillo D'Amico, capogruppo del Pd in Consiglio provinciale. "Questo territorio è stato depredato dal punto di vista dell'offerta sanitaria".
In aula ci sono anche il segretario provinciale del Partito democratico, Camillo Di Giuseppe, e il consigliere regionale Nicola Argirò.
Davide D'Alessandro di Alleanza per Vasto: "Siamo stati espropriati" dei servizi sanitari al cittadino.
Giovanni Mariotti, oltre che consigliere provinciale di Sinistra ecologia e libertà, è anche medico del San Pio da una trentina d'anni: "Da 15 anni - sottolinea - stiamo perdendo tutto quello che questo territorio poteva offrire".
Michele D'Annunzio -
Centro trasfusioni, no al declassamento
VASTO - L’annunciato declassamento del servizio di immunoematologia e medicina trasfusionale del presidio ospedaliero di Vasto è stato oggetto di un incontro, tenutosi stamane a Palazzo di Città, che ha visto la partecipazione del Sindaco Luciano Lapenna, del Presidente del Consiglio Giuseppe Forte, del consigliere comunale Maria Amato e dei rappresentanti dell’Avis provinciale e delle Avis comunali che fanno riferimento al territorio della ex Asl Lanciano-Vasto. Nel corso dell’incontro è emersa l’assoluta necessità di salvaguardare il servizio perché quello di Vasto era e rimane il secondo centro di raccolta sangue in Abruzzo dopo Pescara oltre ad essere, in Regione, il primo centro di raccolta di plasma destinato all’industria farmaceutica.
Il Sindaco Luciano Lapenna, ribadendo che a livello istituzionale il Comune di Vasto si è già mosso per scongiurare l’ipotesi del declassamento del servizio, ha convocato un incontro urgente con i vertici della Asl di Chieti per martedì prossimo, 25 ottobre.
“E’ chiaro – ha detto il Sindaco – che percorreremo tutte le strade possibili per una soluzione positiva della vicenda in considerazione del ruolo strategico che il servizio trasfusionale di Vasto riveste non solo per il nostro ospedale ma anche per la rete ospedaliera di tutta la Provincia”.

PEPPINO MASCIANTONIO CI HA LASCIATO


Arriverci Peppe,
Non ci sono parole che possano esternare ciò che si prova in momenti come questo... Posso solo dire che l'amico che se n'è andato ci ha lasciato un incolmabile vuoto. Esprimo alla famiglia, a nome mio e di tutti gli amici dell'Avis che modestamente rappresento, i sensi della nostra vicinanza e le più sentite condoglianze.
Sergio Di Tizio

il prossimo 18 marzo Pizzoferrato sarà invasa.


Ci sarà l'invasione di "quelli dell'Avis" e la ridente Pizzoferrato si riempirà di vessilli e labari ineggianti la solidarietà. Da ogni via d'accesso all'abitato ci saranno arrivi dei delegati delle consorelle della provincia e dell dirigenza provinciale e regionale.
L'invasione sarà pacifica ma TOTALE, come rappresentata dalla foto che accompagna questo trafiletto.
Sergio Di Tizio